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@@lmmodellismomilitare grazie mille! A presto!😀

Grazie mille!😀 A presto!😀

@@dariotrappetti7711 grazie mille, Dario!😀

@@claudioraggi5873 può essere usata per pulire i pannelli, quindi migliorare il rendimento!😂

@@aletrip642 in generale no, perché non è facile calcolare precisamente "quanto possono ancora dare". Però possono capitare occasioni in cui si conosce vita, morte e miracoli dei pannelli e soprattutto il motivo per cui vengono cambiati (spesso si trovano pannelli ancora giovani che vengono sostituiti per le agevolazioni fiscali) ed allora può valerne la pena. Al giorno d'oggi i pannelli sono la parte meno costosa di un impianto e quando si fa un investimento per guadagnare è meglio puntare sulle soluzioni più performanti. I pannelli usati sono più indicati a chi vuole farsi un impianto medio/grande ad uso privato, spendendo il meno possibile.

@@gianpaj1284 si, vero, altra tecnologia di cui si parla poco... Lì in effetti l'efficienza è un po' più bassina, ora non ricordo quanto, ma dubito superi il 10-12%...🤔

@@CapirciQualcosa in laboratorio si arrivava intorno al 15% con quelle più performanti. Non so se è continuata la ricerca.

@@gianpaj1284 m'informerò, grazie!😀

@@711gianni grazie mille Gianni, a presto!😀

@@giannimasi4789 credo che ci sia un astio profondo in particolare da parte di chi non lo può installare (ad esempio chi, stando in appartamento, non ha ne tetto ne balcone di cui disporre liberamente; oltre a questo, ci sono molti che odiano "il nuovo" (se poi si può definire nuova una tecnologia che ha più di mezzo secolo). Poi, c'è chi detesta tutto quello che non capisce... Ed infine, c'è una certa spinta politica anti-ecologica...😂

@@CapirciQualcosa eppure dovrebbe interessargi lo stesso .. visto che le rinnovabili , in paesi alla nostra latitudine come Portogallo e Spagna hanno abbassato notevolmente il costo del KwH in bolletta .. anzi , più utenti faranno autoconsumo più ne gioveranno loro con i parchi fotovoltaici "industriali"

@@inixor sono d'accordo, ma è difficile far passare il messaggio con chi non vuole intendere. Per fortuna ci sono degli interessi economici e quindi si andrà in questa direzione nonostante i "negazionisti".😁

@@eraldochannel778 grazie mille, Eraldo!😀 Buona settimana e a presto!😀

@@AlexSamat alcune installazioni possono portare dei problemi, ma spesso dipende più dalla struttura del tetto e dall'installatore che non dall'impianto stesso...🤔

@@CapirciQualcosa Le nostre bollette erano scese di circa il 70 % e io credevo che la nostra casa potesse rientrare tra le più ecologiche del mondo come il programma televisivo: Le Case Più Verdi del Mondo

@@AlexSamat il 70% è già un ottimo risultato!😁

Dipende da "in regola" per cosa: se l'intenzione è quella di usarli per se, senza scambio di energia con la rete pubblica, allora si, bastano le autorizzazioni comunali per le varie questioni urbanistiche. Viceversa, in caso di scambio con la rete pubblica, l'ente di riferimento è il GSE. Probabilmente in regione Lombardia hanno inteso l'intenzione di fare una larga produzione di energia... 😅

@@CapirciQualcosa infatti, avevo scritto offgrid con la traduzione a fianco, il comune mi ha risposto giusto e sono in regola mentre la regione lombardia mi dice oltre ad altri documenti di comunicare tramite modulo unico semplificato l'ente energietica, pazzesco. a mio avviso c'e' confusione non essendoci chiarezza su cosa si puo o non si puo' fare.

@@RomanoMorittu esatto, non sanno neanche loro cosa si può fare. Tuttavia, se non cambiano le normative, per un utilizzo off-grid è sufficiente il permesso del Comune a meno che non ci siano vincoli paesaggistici, parchi naturali o monumenti!😉

@@ICPITAUDBV grazie mille!😀 12 m/s sono 36 km/h... È un vento che inizia a farsi sentire!😀

@@MrGiannijk grazie mille!😀

@@leonidaraho4838 in teoria si, il riflesso sul mare dovrebbe andare bene. Non so se possano dare fastidio in altre maniere, dal momento che devono rimanere dritti in piedi...🤔

@@alessioalessio6850 beh, si... ci sta anche avete delle opinioni, basta ricordarsi che c'è sempre un confine tra quello che è un'opinione e quello che è un dato misurabile!😀

@@alecchi arriverà anche l'alternatore!😁 Finché il vecchio sito rimane attivo, il foglio di calcolo rimarrà disponibile a questo indirizzo: bit.ly/CalcoloPotenzaEolico Appena ho tempo lo metterò anche sul nuovo sito...😁

@@freespirit7772 assolutamente! Infatti consiglio sempre di misurare le velocità minime, medie e massime del vento nel corso di almeno un anno prima di valutare un acquisto!😉

@@CapirciQualcosa già, ci penso da un po ma dalle mie parti di vento ce n'è propio, poco solo quando c'è qualche temporale, stavo valutando se metterne comunque uno da 300/400 wat, perlomeno quando ci sono trmporali almeno in quel momento compensa quello che non produce il fotovoltaico

@@freespirit7772 se lo si fa "per sport", cioè senza reali aspettative di fare una grande produzione di energia, allora può essere comunque interessante. L'importante è sapere fin dall'inizio che il generatore sarà fermo (od in movimento, ma senza dare nulla di utile) per il 90% del tempo.

@@CapirciQualcosa lo so ma con la quantita di energia che consumiamo in una grande famiglia, ogni watt è il benvenuto, l'accumulo serve a poco ed è costosissimo l

@@freespirit7772 certo, ogni Watt prodotto è un Watt in meno da comprare!😀 Quanto all'accumulo, i prezzi al kWh stanno scendendo e la vita delle batterie si sta allungando... Sarà presto molto più economico!😉

Eh si, purtroppo è spesso così, da una parte ci sono i fatti, dall'altra bias e convinzioni e far passare il messaggio diventa un problema. Però possiamo divertirci a provarci!😁 Grazie mille ed a presto!😀

​@@CapirciQualcosa Tra l'altro, nel tuo video di due settimane fa mi ero perso il commento che dice "un fono per asciugare i capelli (non la ventola, ma la resistenza che scalda l'aria) consuma in 2 minuti quello che 3 pannelli accumula in 3 ore". Non so se ridere o piangere.

@@gabrielevarese3704 io ho evitato di rispondere per non scatenare un vespaio...😂 Prendiamola a ridere, per me sono comunque spunti per video futuri!😁

@@user-vl2pu5xr8m eh si, se manca "la materia prima" non c'è molto da fare.

@@lupoetrusco assolutamente d'accordo!😁 Grazie mille ed a presto!😀

@@AlexSamat sperimentare da piccoli ci lascia sempre qualcosa, non è detto che quelle esperienze possano in qualche modo tornarti utili! 😀

@@giannimasi4789 premesso che dipende dal modello, quelli che ho aperto erano degli alternatori trifase. Comunque, è vero che non dipende SOLO dal vento, ma anche dal rapporto tra superficie tra rotore, velocità del vento e dalla potenza che si vuole ricavare. Se il vento è lento, la potenza per metro quadro di rotore è bassa. Non ci si può fare nulla, perché il peso specifico dell'aria e 1.25 kg al metro cubo e con un metro al secondo avrà una forza di 1,25 kgf per metro quadro...😅 Discorso a parte per la tensione, che ho già accennato in altri video e su cui tornerò in futuro!😉

​@@CapirciQualcosa il rendimento teorico di un profilo alare è del 52,4% ....i generatori sono dimensionati in base alle pale ....questi aerogeneratori valgono quello che vengono pagati ....

@@filipporossifavilli68 nessuno dice il contrario! 😉 Se guardi il fattore di rendimento utilizzato nel calcolo, vedrai che è 0.5, ancora più cautelativo del 52,4% che riporti. Ed è solo la potenza meccanica al rotore, poi ci sono la conversione in elettricità (80% per essere cauti), i consumi del regolatore ed eventualmente, se presente, anche l'efficienza della batteria...😅

@@CapirciQualcosa no io sto dicendo che un profilo alare ( monopala) trasmette il 52.4% teoricamente ....si parla di teoria che in pratica non si attesta di più del 30% poi le perdite di rendimento del generatore dipende da cosa è istallato ecc ecc ...

@@filipporossifavilli68 no, allora stiamo parlando di cose diverse...😅 Il computo della potenza di un rotore dipende sicuramente anche dal profilo, ma per derivarne la potenza meccanica se ne considera la superficie esposta al vento e si applica una formula che tiene in considerazione la velocità ed un fattore di rendimento (che dipende dalla geometria del rotore e quindi anche dal profilo); attraverso il calcolo del flusso si è stabilito che questo rendimento non può superare il così detto limite di Betz, cioè 0.59 o 59% a seconda della notazione. Quindi, la potenza meccanica incidente sul rotore è data da: P = 1/2 (V^3•D•S•K) Dove V è la velocità del vento, D la densità dell'aria, S è la superficie del rotore e K il coefficiente di rendimento. Sotto a qualche video del passato avevo linkato alcune interessanti tesi di laurea (trovate con Google Scholar) in cui venivano spiegate bene le dipendenze dei vari fattori e come si è arrivati a questa formula...😉

Grazie mille!😀 A presto!😀

@@alexcats5298 Grazie mille, Alex! A presto!😀

@@SuperBonnyBoy grazie mille!😀

@@sdinza21 grazie mille a te!😀

@@ginoricci9286 si, sono cose che capitano... Di solito dipende dalla scarsa qualità del caricabatterie, ma non si possono escludere altre cause...😅

Già!😀

Direi che è un ottimo risultato!😀 Tuttavia, le batterie in oggetto sono studiate per un impiego molto più stressante ed è per questo che la notizia rimane degna di nota!😉

@@CapirciQualcosa si si, la notizia è utile. Ricordo che la batteria di una Plug-in è molto più stressata di un auto completamente elettrica perché ad ogni uso la si scarica e ricarica completamente, vero che la si ricarica a potenza ridotta quindi per un auto elettrica rimane lo stress della ricarica ad alta potenza in CC ma solitamente è una ricarica rapida che si fa saltuariamente.

Vero. Ed anche questo impiego ha permesso di capire in modo più approfondito com'è meglio ricaricare, come gestire le batterie. All'inizio c'erano solo i dati sperimentali di laboratorio, che non sono certo poca roba, ma sono niente rispetto ai milioni di cicli/chilometri/ore accumulate cumulativamente dalle batterie in giro sulle strade. Gli ultimi 15/20 anni sono stati un immenso laboratorio che non ha ancora finito di fornire materiale per i prossimi sviluppi!😀

@@711gianni i primi 2 o 3 minuti c'è stato un problema col microfono, mi spiace...😅

@@Haloserie-ij7tg si, è un periodo di buone notizie, speriamo che duri!😁

Ci sono alcuni motivi per cui sono d'accordo: ad esempio, la possibilità di autorizzazione e riparazione "a casa", la semplicità e la relativa sostenibilità. Ho lavorato in una centrale telefonica militare e le batterie di backup erano batterie al piombo con contenitore di vetro: in caso di necessità si possono riparare con la tecnologia del 1700. Però bisogna essere anche un po' chimici e sapersi fare l'acido. Buone, ma non per tutti!😉

@@CapirciQualcosa l'acido si vende già pronto ma se vuoi fartelo tu si usa un densimetro di pocho euro

@@giannimasi4789 assolutamente d'accordo, per me non è un problema. Quello che intendevo dire è che ci sono cose che vanno bene a chi ha già una certa manualità o perlomeno la voglia di acquisirla. Chi, invece, deve sempre far riferimento ad altri, allora ha tutto l'interesse a cercare altre tecnologie, perché tanto non saprebbe metterci le mani!😉

@@CapirciQualcosa per questo ci sei tu col tuo canale, per farci capire qualcosa 👍

@@giannimasi4789 grazie mille, carissimo!😍

Se riescono a prendere un po' di luce anche da dietro, possono aiutare ad aumentare un po' la produzione. Non bisogna aspettarsi il miracolo, ma visto che costano più o meno quanto i monofacciali, potrebbero essere un buon investimento!😉

L'energia prodotta da un generatore eolico non arriva dal nulla: è energia sottratta dal vento. Se il vento è quello relativo (cioè quello apparente prodotto dal veicolo in movimento), l'energia sarà data dal movimento del veicolo e quindi è quella in uscita dalla batteria motore. Quindi, nel complesso, no, non funziona. Un'auto elettrica recupera già benissimo l'energia attraverso le ruote, in fase di rilascio ed in discesa.

Al momento, le batterie al titanato sono tra le migliori. Il bello è che esce un nuovo sviluppo, una nuova tecnologia od una nuova scoperta praticamente ogni giorno, quindi, si, sono il futuro adesso, ma quello che sarà il futuro domani lo vedremo andando avanti!😀

@@CapirciQualcosa sicuramente c'è sempre un evoluzione, ma come vedo le LTO per i produttori potrebbero essere la "zappa sui piedi" perché si parla di 15000 cicli come minimo e il mercato andrebbe in crisi di produzione....unica applicazione commerciale ( europea) è sulla Suzuki Vitara dove per esigenze climatiche ( uso su neve) le ferro fosfato non hanno garanzie di funzionamento...il mercato tendeva dare buoni prodotti con soddisfazione da parte dei clienti ma con vita utile tanto basta X non avere sovraproduzione...

@@filipporossifavilli68 si, anche il fattore commerciale va tenuto in considerazione. Sul lungo periodo le cose cambieranno, ma il modello economico è lento ad adeguarsi alle nuove tecnologie. Vedremo come evolve!

Si, in linea generale è vero. Però sono valori fortemente influenzati dalle condizioni di carica ed in particolare dalla gestione delle temperature e più nello specifico della modulazione della corrente in funzione della temperatura. Oggi che queste batterie possono vantare qualche anno di storia operativa sul campo stanno emergendo nuove informazioni su come usarle al meglio e, oltretutto, stanno dimostrando di essere addirittura meglio di quanto garantivano i produttori, che per non sbagliare sono stati piuttosto cauti!😀

​@@CapirciQualcosavero. Ho due pacchi 48v 280Ah mostrano capacità invariata e praticamente stessa resistenza interna dopo tre anni e 400 cicli.

@@innocenzoiannilli5536 infatti, le batterie recenti stanno mostrando di essere più durevoli ed affidabili addirittura di quanto promesso dai produttori, basta usarle bene! Nel tuo caso, se tutto va bene, inizierai a vedere i primi piccoli cali tra 4 o 5 anni ed inizierai a preoccuparti vagamente tra ben più di 10!

Quello che si ritiene ciclo di carica cambia leggermente a seconda del tipo di batteria, delle indicazioni del produttore e ad altri fattori. In generale, si, è vero che se non si scaricano troppo e non si caricano troppo, le batterie vivono più a lungo. Tuttavia, bisogna considerare che sono solo indicazioni di massima, perché c'è un altro fattore importante: la temperatura. In linea di massima, le batterie al litio (tutte, le litio ferro fosfati quanto le altre) subiscono meno stress se lavorano tra i 25 ed i 45°C circa. I moderni BMS cercano di aggiustare la carica tenendo in considerazione anche la temperatura. Se si riesce a mantenere le temperature sotto controllo, la vita operativa aumenta di parecchio. Rimangono valide le altre indicazioni (ne troppa scarica ne troppa carica), ma il fattore temperatura al momento attuale sembra essere quello più importante.

@@CapirciQualcosa è stato molto gentile... grazie

@@nunziocabulliese7797 di nulla!😀

@@eraldochannel778 grazie mille, Eraldo!😀 A fine vita, queste batterie sono una miniera di elementi preziosi: già al giorno d'oggi si riesce a recuperare più del 90% degli elementi che contengono, abbassando i costi e l'impatto ambientale per peodurre la prossima generazione di batterie... Ancora grazie e a presto!

questa è una bella notizia. Quando non si è edotti in qualche materia, come il sottoscritto i9n questo caso, si rischia sempre di dare un giudizio, o quantomeno fare una considerazione sbagliata. Ma abbiamo già buttato tanto veleno su questo ,pianeta che tutto ormai ci crea dei dubbi. Grazie della tua informazione